SPORT E MONTAGNA, SCELTA DI VITA
Un giorno per caso mi capitò di leggere una frase di Goethe: “La montagna è un’insegnante muta per discepoli silenziosi”.
Questa frase mi restò impressa. Non perché diceva qualcosa di eccezionale, misterioso o chissà che altro, ma semplicemente perché riportò la mia mente ad una domanda frequente in chi vede, da fuori, l’alpinismo come un’attività pericolosa, faticosa ed inutile, la conquista dell’inutile…
Perché uno fa alpinismo?
Le risposte sono le più svariate, i motivi sono intimi e personali.
Io ho iniziato ad andare veramente in montagna quando ho smesso la mia attività agonistica sugli sci. Ho trascorso 20 anni della mia vita a fare gare di sci, otto anni dei quali nella Nazionale di sci alpino per finire poi con una splendida esperienza negli Stati Uniti.
Chiuso il capitolo “Sci” è iniziato per me il capitolo “Montagna” che mi ha portato fino a farne una professione affiancando così al mio lavoro di maestra di sci quello di guida alpina.
Andare in montagna per me significa tante cose… incanalare le energie, soddisfare un senso di competizione che fa parte del mio carattere. Non si tratta però di una competizione con gli altri questa volta, ma con me stessa. Crescere mettendomi alla prova, in situazioni di fatica o difficili gestendo paura e l’istinto.
L’alpinismo non è solo un’attività sportiva. E’ uno stile di vita che ti porta a fare fatiche e sacrifici e ti premia con ambienti stupendi, benessere fisico e mentale e che ti insegna ad apprezzare anche le più piccole cose, dell’ambiente ma anche delle persone.
L’essere donna poi è un qualcosa in più. Per la sensibilità; magari proprio nel capire i propri limiti o apprezzare lo scenario che ci circonda.
Le motivazioni, il modo di affrontare la montagna è lo stesso, sfruttando qualità che noi abbiamo senza cercare modelli maschili ma coltivando le qualità femminili.
“Per alcune donne è meraviglioso appoggiarsi all’aiuto maschile come a delle stampelle, andare dietro alla corda di un uomo, ma è ancora meglio ammettere che noi abbiamo i nostri piedi!”.
Così scriveva E. Kelly una delle prime alpiniste…
Marica Favé.